Mutuo: una scelta apparentemente semplice

Le condizioni finanziarie particolarmente favorevoli degli ultimi anni hanno portato alcune persone a sottoscrivere un mutuo in modo superficiale e senza consultarsi con un professionista. Il cambiamento delle condizioni sta impattando su coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile: è possibile fare qualcosa?

La storia è semplice

Nell’ultimo decennio la politica monetaria della Banca Centrale Europea è stata molto accomodante; l’obiettivo era far ripartire l’economia dopo le crisi del 2008 e del 2011. E quale miglior viatico per ottenere ciò se non rendere molto conveniente il credito per famiglie ed imprese? I tassi di riferimento (linea blu, Tasso BCE) sono stati quindi tenuti bassi per un bel po’ di tempo e di conseguenza anche indebitarsi era diventato molto conveniente.

Chi negli ultimi anni (per riferimento il tratteggiato viola dell’immagine sotto) ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile (linea rossa, EURIBOR 3 mesi) non ha fatto una scelta molto azzeccata. Il tasso variabile è una buona opzione quando si parte da livelli di riferimento alti e di conseguenza ci sono maggiori probabilità (e non previsioni, mi raccomando!) che in futuro possano scendere. L’opportunità era sul tasso fisso (linea gialla, EURIRS 30 anni) con tassi che non si erano mai visti nella storia. Chi ha un po’ di anni sulle spalle, infatti, dovrebbe ricordare bene quali sono stati i tassi d’interesse dei mutui a tasso fisso nei decenni passati… 4 – 5 – 6% e anche oltre se andiamo molto a ritroso nel tempo.

Che fare per chi ha già sottoscritto?

Purtroppo, i “buoi sono già scappati” e le soluzioni non sono molte ma ogni caso ha le proprie considerazioni da fare. In linea generale comunque, per tutti, l’elemento più importante da tenere presente è la modalità di copertura che si ha per la propria rata. In sostanza, ognuno sottoscrittore di mutuo a tasso variabile dovrebbe rispondere alla seguente domanda: COSA SUCCEDEREBBE SE LA RATA DEL MIO MUTUO SALISSE ULTERIORMENTE?

Se c’è margine si può pensare di stringere i denti per un po’ di tempo confidando in un futuro abbassamento dei tassi. Il concetto è ancor più valido per coloro che hanno sorpassato o si avvicinano almeno al 60% della durata del mutuo, in quanto, andando avanti nel tempo e per gli ammortamenti alla francese classici, la quota interessi della rata sarà via via sempre più bassa.

Per chi ha invece una rata che già sostiene con difficoltà, il consiglio è di valutare una ristrutturazione o una surroga del mutuo spostandosi su un tasso fisso e allungando la durata. Con questa mossa ovviamente alla fine verrà pagato un cumulo di interessi maggiore ma fin da subito si beneficerà della sterilizzazione della rata e della conseguente certezza dell’importo mensile da sostenere in modo da mettersi al riparo da eventuali ulteriori rialzi dei tassi. Si potrà sempre poi rinegoziare (o surrogare) in un secondo momento qualora le condizioni migliorassero.

Tutto ciò vale innanzitutto per coloro che hanno sottoscritto un mutuo da pochi anni e hanno di conseguenza nella rata una prevalente quota interessi ma soprattutto per i giovani che hanno dalla loro la variabile più importante in finanza: il TEMPO.

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